QUANDO E OGNI QUANTO E’ GIUSTO FARLO?
Le patologie del collo dell’utero, siano esse infiammatorie o tumorali, sono tipiche dell’età
fertile. Le lesioni pretumorali della portio (parte superficiale esterna del collo dell’utero), che abbiamo chiamato displasie e che oggi vengono definite CIN (Cervical Intraepitelial Neoplasia
cioè lesione tumorale limitata allo strato più superficiale della portio), si osservano nel 6-8% delle Pazienti in età fertile e lesioni meno gravi ma che possono evolvere in CIN interessano circa il 30% della stessa popolazione.
Il
Pap test interessa quindi tutte le Pazienti, a partire dall’età fertile: si consiglia solitamente di iniziare il test con l’inizio dei rapporti sessuali.
Il Pap fornisce un’informazione della situazione del collo
dell’utero relativa al momento del prelievo: ci dice se le cellule sono – in quel momento – normali o potenzialmente pericolose (CIN o displasia) o francamente patologiche (CTM, cellule tumorali maligne). Poiché partendo da una situazione
di normalità occorrrono molti mesi (mediamente da 40 a 50) perchè si determini una lesione tumorale, possiamo ritenere che una risposta completamente normale e stabile del Pap ci garantisca una non comparsa di tumore per i successivi 20-30 mesi.
Una Paziente che per due volte consecutive presenta un Pap test normale dovrebbe essere garantita per i due anni successivi all’ultimo test, probabilmente anche per tre. Da queste considerazioni deriva il ritmo di ripetizione del Pap, che dovrebbe essere
biennale in caso di normalità, annuale in presenza di patologie non allarmanti, semestrale o trimestrale in caso di allarme. In presenza di riscontri d’allarme naturalmente il Vostro ginecologo vi indicherà gli approfondimenti diagnostici
e gli eventuali trattamenti terapeutici da eseguire.
LIMITI DEL METODO
ATTENZIONE: il Pap test, pur essendo un ottimo esame, non è in grado di prevedere
tutto. Molto spesso alcune Pazienti ritengono che avendo effettuato il Pap siano al sicuro da qualsiasi patologia ginecologica e non effettuano altri controlli. La capacità diagnostica del test si limita al settore da cui si effettua il prelievo, cioè
al collo dell’utero, sia la sua parte esterna, portio,sia la sua parte interna, canale cervicale. Il Pap test non è in grado di fornire informazioni relative né alle pareti del corpo dell’utero, né all’endometrio (tessuto
che tapezza le pareti interne della cavità del corpo uterino), né alle tube, né alle ovaie. In presenza di patologie, anche tumorali, del corpo dell’utero, delle ovaie o delle tube il Pap test può risultare del tutto normale.